Photo credits Carmela Kia Giambrone
Abbandonare gli shampoo liquidi e più in generale i saponi liquidi (dopo averlo già fatto con i detersivi!), permette un enorme risparmio di plastica e in effetti anche di denaro.
In commercio, vista la rinnovata coscienza ecologica collettiva, sempre più spesso è possibile trovare alimenti sfusi e cosmetici ecologici (nella formulazione e nel packaging), ecco quindi che gli shampoo solidi, molto simili a dei piccoli saponi fatti in casa ma estremamente più delicati, hanno preso il sopravvento.
Come sempre si può anche scegliere l’autoproduzione, ossia tra shampoo solido già pronto e possibilità di realizzarlo in casa con le proprie mani, scegliere la seconda opzione.
Ecco quindi a tema cosmesi natuale pratica, 2 ricette di shampoo solidi da realizzare in casa facilmente.
Naturalmente potrete conservarlo in barattoli di vetro riciclati, quelli delle marmellate andranno benissimo, magari apportando qualche foro sul coperchio, in modo che lo shampoo solido possa sempre asciugare per bene dopo ogni utilizzo oppure sostituendo al coperchio della retina fissata con un elastico come facciamo solitamente per fare i germogli in casa.
Photo credits Carmela Giambrone
2 ricette di shampoo solidi da fare in casa
Far da sè il proprio shampoo solido non solo è facile, ecologico ed economico ma, come spesso accade, anche molto divertente. Ecco passo passo gli ingredienti da avere e gli step da seguire per ottenere il proprio shampoo solido, ecobio e vegan naturalmente.
Shampoo solido fatto in casa • Photo credits Carmela Giambrone
Tensioattivi per lo shampoo solido
Lo SCI, un tensioattivo anionico delicato, è insolubile in olio e solubile in acqua ecco perchè va sempre sciolto molto bene a bagnomaria nella fase acquosa. Lo SCI si utilizza a diverse percentuali a seconda del prodotto che si desidera ottenere. Negli shampoo solidi viene consigliato un uso non superiore al 35%, biodegradabile e di derivazione vegetale rinnovabile.Il Sodium coco sulfate invece è tensioattivo decisamente più forte, anch’esso anionico, è derivato dall’olio di cocco. Nella preparazione degli shampo solidi esso può essere associato allo SCI nella preparazione. In tal caso si ottiene un prodotto decisamente più sgrassante.Ecco 2 ricette per fare lo shampoo solido in casa, una contenente SCI e Shikakai (che avevamo già conosciuto parlando di polvere Amla e erbe ayurvediche utili per capelli belli e sani) e una ricetta di shampoo solido che prevede l’uso dello SCI combinato con il Sodium coco sulfate.
Shampoo solido purificante all’ortica, lavanda e tea tree
Ingredienti:
- 30 g di Sodium cocoyl isethionate (anche conosciuto con il nome SCI)
- 10 g di burro di karitè
- 20 g di acqua demineralizzata
- 20 g polvere di ortica
- 20 g di Shikakaï
- 5 g di olio essenziale alla lavanda
- 5 g di olio essenziale di tea tree
Procedimento:
- Sciogli a bagnomaria lo SCI in acqua.
- Mescola così da ottenere una consistenza liscia ed omogenea.
- Aggiungi l’ortica e lo Shikakai mescolando ad ogni aggiunta;
- spegni il fuoco e aggiungi il burro di karitè ammorbidito e l’olio essenziale, mescolando sempre molto bene.
- A questo punto prendi lo stampo in silicone che hai scelto per la realizzazione dei tuoi shampoo solidi e riempilo con la preparazione.
- Ricorda di ungere leggermente lo stampo in modo da facilitare poi quando dovrai sformare lo shampoo solido.
- Poni il tutto in frigorifero per circa 20 minuti.
- Sforma il tuo shampoo solido e fallo “stagionare” per 2 giorni prima di utilizzarlo. In questo modo di indurirà e si asciugherà.
- Metti il tuo shampoo solido in un porta saponetta di metallo e fai sì che sia sempre asciutto quando lo riponi.
Shampoo solido al geranio e camomilla (con Sodium coco sulfate)
Ingredienti:
- 47 g di Sodium cocoyl isethionate (anche conosciuto con il nome SCI)
- 30 g di Sodium coco sulfate
- 20 g di acqua demineralizzata
- 2 g di olio essenziale di geranio
- 1 g di olio essenziale di camomilla
- 1 pizzico di colorante minerale rosa (ossido rosso oppure polvere di ibiscus) o giallo (curcuma)
Procedimento:
- Sciogli a bagnomaria lo SCI ed il Sodium coco solfato in acqua;
- mescola fino ad ottenere una crema liscia ed omogenea.
- Togli dal fuoco ed aggiungi gli oli essenziali di geranio e camomilla e la polvere colorante scelta, mescolando ad ogni aggiunta.
- A questo punto sei pronto per porre il tuo shampoo solido nello stampo scelto.
- Riempi lo stampo con la preparazione, come sempre ungilo prima in modo da facilitare quando dovrai sformarlo.
- Fai raffreddare quindi poni in freezer per 20 e sforma.
- Fai stagionare 2 giorni in modo che il tuo shampoo solido asciughi per bene.
- Come sempre riponi il tuo shampoo solido in un porta saponetta e ricorda di tenerlo sempre asciutto dopo l’uso.
Photo credits puravedaorganics.com
Visto quindi quanto è facile fare fa sè, con le proprie mani, in casa il proprio shampoo solido, in barretta? perchè non provarci subito allora!
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Ciao! Ma dove lo compro il Sodium cocoyl isethionate?
Ciao Silvia, io lo prendo da Glamour Cosmetics 😉
Ciao. Nella ricetta sono indicati 30 g di Sodium cocoyl isethionate, da scigliere a bagnomari in acqua. In quanta acqua va sciolto?
Ciao Paolo, la quantità di acqua necessaria, come indicata in ricetta, è di 20g. Se lo realizzi, fammi sapere come ti trovi! a presto, Kia
Ciao riguardo allo Sci, se usiamo 30 gr su 100 gr totali di prodotto non è che diventa troppo irritante? Di solito i tensioattivi nello shampo0 non dovrebbero superare il 15 %? Comunque proverò.
Ciao Isabella, grazie per il tuo commento. Questa ricetta è quella che uso da molto tempo e devo dire che non ho mai avuto fenomeni di irritazione. Ciò no toglie però che se la ritieni eccessivamente aggressiva (ricorda che lo SCI non è SLES! 😉 ) puoi sempre abbassarne la quota da introdurre. Fai le tue sperimentazioni senza timore. 🙂 a presto!
Ciao Kia, grazie per le tue ricette! A breve le proverò . Nella ricetta senza sodium coco sulfate, posso sostituire il karitè con olio di cocco per avere uno Shampoo adatto a capelli secchi/sfibrati?
Grazie mille
Francesca
Ciao Francesca, prova certo, ma ti consiglio almeno di fare 50% cocco e 50% karitè, tanto più che il karitè è altamente nutritivo! alla prossima!
Si può’ usare l’ortica fresca al posto di quella essiccata?
Ciao Tamara, io preferisco sempre utilizzare piante secche, questo perchè generalmente è sempre bene evitare componenti acquose se possibile (sono quelle che si portano dietro più difficoltà in fatto di conservazione). Io ti consiglierei di passarla a 50 gradi in forno per una decina/quindicina di minuti giusto per essiccarla. A presto e buona sperimentazione! 🙂